Psicologa e Psicoterapeuta
L’ipocondria descrive la convinzione, propria di alcune persone, di essere affette da qualche patologia a causa dell’errata interpretazione di sensazioni fisiche. Per i soggetti ipocondriaci un semplice mal di testa, un dolore muscolare, un banale raffreddore costituiscono sintomi di una patologia sottostante molto più grave. Per questo motivo si sottopongono spesso ad accertamenti medici, il più delle volte senza riscontrare alcun problema somatico. Solitamente gli individui che soffrono di ipocondria manifestano le loro preoccupazioni anche nei confronti della salute dei familiari delle persone care, chiedendo anche per loro consulenze o approfondimenti medici.
I soggetti ipocondriaci possono manifestare idee, emozioni o comportamenti che appaiono immotivati e irrazionali.
Paure irragionevoli circa la probabilità di sviluppare malattie gravi, convinzione di essere malati, adottare precauzioni eccessive per evitare di contrarre malattie, interpretare segni benigni come patologici, richiedere in continuazione accertamenti medici, rifiutare in modo persistente la rassicurazione da parte dei medici che non c’è alcuna malattia fisica alla base dei sintomi.
La terapia cognitivo comportamentale si focalizza principalmente sull’individuazione e interruzione dei circoli viziosi tipici dell’ipocondria. La persona, infatti, per gestire l’ansia mette in atto una serie di comportamenti (protettivi, di evitamento) che diventano dei fattori di mantenimento del disturbo stesso; per esempio i controlli che la persona attua sul corpo mantengono l’attenzione sul tema delle malattie, vengono interpretati come segni di gravi malattie.
Il trattamento consiste di vari livelli di intervento: nelle prime fasi del trattamento è previsto un intervento psicoeducativo che spieghi alla persona il disturbo; interventi mirati ad offrire una spiegazione alternativa e più oggettiva del problema, introduzione del modello cognitivo del disturbo, con l’obiettivo di iniziare a considerare anche altre ipotesi prima di quella catastrofica (di avere una malattia). Vengono utilizzate diverse tecniche per mettere in discussione le convinzioni del paziente, attraverso verifiche dirette delle credenze ed esperimenti comportamentali.
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Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Carpi con specializzazione in Disturbi Alimentari (Advanced Certificate in Terapia Cognitivo-Comportamentali dei disturbi dell’Alimentazione) presso AIDAP a Verona, iscritta all’ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna. Sono laureata in Psicologia Clinica presso l’Università Lumsa di Roma.
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